UNA SVOLTA STORICA CON LA NUOVA CONVENZIONE DEL CONSIGLIO D’EUROPA

 

a cura di M. Valeria Ferrara – 

Come già anticipato qualche settimana fa, la Camera Penale di Catanzaro e l’Osservatorio Avvocati Minacciati hanno il piacere di confermare l’apertura alla firma della Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione della professione di avvocato, avvenuta in occasione della riunione dei Ministri degli Affari Esteri tenutasi a Lussemburgo il 13 e 14 maggio 2025.

Si tratta del primo strumento giuridico internazionale dedicato espressamente alla tutela dell’avvocato. La Convenzione nasce in risposta a un preoccupante incremento di atti di intimidazione, violenza, interferenze e minacce nei confronti dell’attività forense, fenomeni che minano l’autonomia e l’indipendenza della difesa, come già più volte denunciato in precedenti comunicati di questo Osservatorio.

Alla firma hanno già aderito numerosi Stati: Andorra, Estonia, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Lituania, Lussemburgo, Macedonia del Nord, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Svezia, Belgio, l’Islanda, il Regno Unito e la Repubblica di Moldova, a conferma dell’urgenza e della rilevanza di un’azione condivisa a tutela della professione legale.

Il testo della Convenzione sancisce obblighi chiari per gli Stati firmatari, imponendo la garanzia che gli avvocati possano esercitare il proprio ruolo senza subire minacce, molestie, aggressioni fisiche o indebite interferenze. Laddove tali comportamenti configurino reati, gli Stati hanno il dovere di svolgere indagini rapide, indipendenti ed efficaci. Tratta, inoltre, aspetti come il diritto di esercitare la professione, i diritti professionali, la libertà di espressione, la disciplina professionale e specifiche misure di protezione per gli avvocati e le associazioni professionali.

Riconosce, poi, il ruolo fondamentale delle associazioni forensi nella promozione e nella difesa dell’indipendenza dell’avvocatura, prevedendo la loro tutela come enti autonomi e indipendenti.
L’entrata in vigore del trattato sarà subordinata alla ratifica da parte di almeno otto Stati, sei dei quali dovranno essere membri del Consiglio d’Europa. Il rispetto delle disposizioni sarà monitorato da un comitato di esperti e dalle parti aderenti, in un quadro di vigilanza multilaterale.

Si auspica, pertanto, una celere ratifica da parte del Parlamento italiano e si sottolinea l’importanza di un’effettiva implementazione delle tutele previste. La Convenzione rappresenta un passo imprescindibile nella costruzione di una giustizia realmente equa, nella quale l’avvocato possa esercitare il proprio mandato senza timori né condizionamenti.

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